“Il vino aggiunge un sorriso all’amicizia e una scintilla all’amore”, sosteneva Edmondo De Amicis, come dargli torto? Sin dai tempi molto antichi degli Etruschi, esiste l’associazione vino-ebbrezza, Fufluns era il dio del vino, della vendemmia ma anche della felicità, rappresentato come un giovane, bello, seminudo, ornato di pampini e con un’anfora in mano. Nelle civiltà successive, Greci e Romani, Dioniso e Bacco rappresentarono tra i massimi culti religiosi, le due divinità, oltre ad essere i protettori del vino, lo erano anche del piacere dei sensi, del divertimento a tutto tondo, sesso compreso. Elementi collegati tra loro, riassumibili nel concetto di piacere, fisico e mentale.
Il vino contiene moderate quantità di alcol etilico, mediamente tra l’11% e il 15%, sostanza che toglie i freni inibitori, scioglie la timidezza, rende più audaci, per cui aiuta gli approcci sessuali e rende più “focosa” l’esperienza sotto le lenzuola. E’ indubbio, è così. Inoltre è una bevanda piacevole al gusto, si assapora con piacere, si abbina al cibo, magari proprio in un incontro galante, tutte situazioni che facilitano i rapporti amorosi. Il vero segreto risiede nel non abusarne ovviamente, perché si otterrebbe l’effetto opposto, da toro a orsetto di peluche……
Gli esempi in letteratura, filmografia, in cui viene citato il vino come pozione magica per l’amore si sprecano, dall’antica Grecia fino ai giorni nostri.
Euripide, il drammaturgo greco, scriveva già nel 400 a.C., “Dove non è vino non è amore e null’altro diletto havvi ai mortali”.
Ancor prima, nel VIII sec. a.C. fu ritrovata a Ischia la Coppa di Nestore, primo calice da vino nella Storia, con un incisione “Chi beve da questa coppa subito sarà preso dal desiderio per la bella Afrodite”. Già in tempi antichissimi, l’associazione donne-vino-sesso.
Lo scriveva, nell’800, il grande Charles Baudelaire, il poeta maledetto dei “fiori del male”, il vino è per gli amanti, crea l’euforia negli stati d’ebbrezza, è una celebrazione all’amore reciproco. Il vino crea anche un senso di libertà, un meraviglioso mondo in cui due amanti possono immergere le loro passioni: “mollemente cullati sopra le ali/ di un turbine che sale con/ sapienza/ in un delirio che insieme ci assale”.
Hemingway, altro scrittore illuminato, che considerava il vino come uno dei segni di massima civiltà del mondo, non faceva mai mancare un buon calice dei migliori vini francesi e italiani prima di incontri amorosi.
Ancora, un artista letterato, una mente creativa, un personaggio che ha vissuto un rapporto morboso con alcol e donne, Charles Bukowski, in uno slancio di creatività coniò il motto “Vorrei del vino, te e le conseguenze”, sintetizzando in modo splendido, con poche parole, in una sola frase, l’essenza di sex and wine, lasciandoci intuire e immaginare le scene successive, ognuno secondo la propria sensibilità e fantasia.
Anche nel mondo della pellicola, il binomio sesso e vino, è stato più volte sottolineato.
Il fascinoso Agente 007, James Bond, aveva sempre con sé, come fedele alleato, nei tête-à-tête con l’altro sesso, un cestello, ghiaccio e bollicine.
Nel film Unfaithful – L’Amore Infedele, il giovane e aitante corteggiatore, ammalia la sua preda facendole leggere un passo del poeta ʿUmar Khayyām, “Bevete il vino, questa è la vita eterna, questo è ciò che vi darà la giovinezza, questa è la stagione del vino, delle rose e degli amici ubriachi. Siate felici di questo momento, questo momento è la nostra vita”.
La lista sarebbe lunghissima ma lasciatemi concludere con una pietra miliare del soggetto vino e donne, un film capace di sciogliere anche i cuori più duri, il talentuoso Russell Crowe nei panni di Max Skinner, strega la misteriosa, scontrosa ma fascinosa Fanny Chenal con “Vorrei passare tutta la vita con una dea irrazionale e sospettosa, con un assaggio di gelosia furibonda come contorno e una bottiglia di vino che abbia il tuo sapore e un bicchiere che non sia mai vuoto”.
Siamo tutti mortali fino al primo bacio e al secondo bicchiere di vino.
Valentino Tesi
(dicembre 2022)